L’organismo europeo è disponibile al dialogo, ma non a modificare il livello di controllo sulle società: l’allentamento sui parametri non viene preso in considerazione
Lo tsunami Coronavirus ha messo in ginocchio il calcio europeo e l’Uefa, organismo di governo del movimento continentale, si è riunita a Nyon per rispondere alle diverse esigenze delle federazioni oltre che dei club, questi ultimi preoccupati dallo stop dei campionati, ma soprattutto dall’obbligo di rispetto del Fair play finanziario (Fpf).
Il Comitato esecutivo ha concesso alle federazioni affiliate più tempo per completare il processo di concessione delle licenze, allargando di fatto la finestra temporale per aderire ai criteri in vista delle prossima stagione (come a esempio il regolare pagamento dei salari). Sul terreno del fair play finanziario poi ha accettato che i club, impossibilitati a realizzare i budget (sia in termini di ricavi che di costi) entro fine aprile-maggio 2021, possano non rispettare (solo formalmente) determinati obblighi. Per quest’anno, pertanto, saranno previsti alcuni controlli speciali, con modalità ufficializzate nelle prossime settimane.